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LA START-UP ISRAELIANA CHE AIUTA A SENTIRE MEGLIO

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), oltre 1,5 miliardi di persone convivono oggi con una forma di riduzione o perdita di udito (ipoacusia), e si stima che entro il 2050 questa cifra possa arrivare a 2,5 miliardi (circa 1 persona su 4).

IPOACUSIA
IPOACUSIA - (IMAGE COURTESY OF FREEPIK)

In Italia, l’ipoacusia colpisce circa 8 milioni di adulti, con conseguenze che includono isolamento sociale, difficoltà di comunicazione e rischio aumentato di declino cognitivo e demenza se non trattata precocemente. Molti dispositivi per l’udito tradizionali non sono tuttavia efficaci quando il paziente si ritrova in situazioni rumorose, compromettendo la comprensione del parlato in ambienti affollati come ristoranti o teatri. L’utente finisce per stancarsi mentalmente e perdere importanti momenti sociali e culturali.

"L'accessibilità è sempre stata importante per me perché mia moglie, Dana, è ipovedente ed è anche una logopedista", racconta a ISRAEL21c Itamar Gabbay, CEO e cofondatore di Bettear. In questo periodo, ci siamo imbattuti in moltissimi luoghi non accessibili alle persone con problemi di udito, anche quando avrebbero dovuto esserlo. Abbiamo indagato e ci siamo resi conto che la tecnologia assistiva esistente era molto obsoleta, difficile da usare e semplicemente incompatibile con il mondo digitale.”

La  startup Bettear, con sede a Tel Aviv, si sta rapidamente affermando come punto di riferimento internazionale nelle soluzioni per l’ascolto assistito e lo streaming audio. Grazie a una piattaforma tecnologica alimentata da intelligenza artificiale, l’azienda consente alle persone con difficoltà uditive di accedere in tempo reale a contenuti audio diffusi in spazi pubblici, culturali, educativi e di intrattenimento, utilizzando i propri apparecchi acustici, impianti cocleari o semplici auricolari. Fondata solo cinque anni fa, Bettear ha saputo distinguersi per la qualità e l’innovazione della propria offerta, tanto che oggi il suo sistema è operativo in 60 Paesi. In Israele, sono più di 4.000 le strutture – tra musei, università, teatri, residenze per anziani e centri culturali – che utilizzano quotidianamente questa tecnologia. I visitatori possono godere di concerti o esposizioni senza barriere audio.Un esempio emblematico della capacità di Bettear di rompere le barriere è stato il concerto dei Maroon 5 a Tel Aviv nel maggio 2022. Grazie all’installazione della tecnologia Bettear, l’evento, che ha visto la partecipazione di 60.000 persone, è risultato accessibile anche a spettatori con problemi di udito. Questo intervento è stato riconosciuto come una delle prime applicazioni su larga scala a livello globale nel settore dell’ascolto assistito.Uno dei fattori distintivi di Bettear è il suo costante impegno verso l’innovazione. Recentemente, l’azienda è stata tra le prime al mondo a introdurre soluzioni basate sul protocollo Auracast, nuovo standard Bluetooth per la trasmissione audio, rendendo così ancora più facile l’accesso a contenuti sonori negli spazi pubblici.

Bettear si fonda  sul principio del “Bring Your Own Device”: l’utente può accedere ai contenuti tramite app dedicata sul proprio smartphone, usufruendo di un’esperienza intuitiva, confortevole e uniforme in ogni location.
Bettear App
APP BETTEAR - (Image courtesy of Bettear website)

Anche per questo motivo numerose istituzioni israeliane, come l'Opera Israeliana, il Museo d’Arte di Tel Aviv e il Teatro Habima, oltre a svariati distributori e partner internazionali, hanno scelto di collaborare con la startup. La ricerca scientifica che sostiene l’azienda è guidata dal Dottor Nir Fink, esperto di acustica e docente universitario, che ha condotto approfondimenti su ascolto e protezione dell’udito anche in ambito militare. Tali studi, insieme alle competenze nel campo dell’intelligenza artificiale, hanno permesso di sviluppare avanzate tecniche di elaborazione audio (Deep Audio Processing), in grado di offrire una qualità di ascolto personalizzata e regolabile in qualsiasi contesto. L’impatto di Bettear è già tangibile. I responsabili dell’accessibilità di molte istituzioni culturali israeliane hanno riscontrato una maggiore inclusione e soddisfazione dei visitatori grazie alla semplicità e all’efficacia del servizio. L’azienda conta oggi 20 dipendenti in Israele, oltre a collaboratori in Corea e Giappone, e continua a espandere la propria presenza internazionale. Bettear dimostra come l’innovazione tecnologica possa  rendere gli ambienti più inclusivi e permettere a tutti di partecipare pienamente alla vita sociale e culturale. Grazie alla tecnologia, Bettear contribuisce a superare gli ostacoli legati all’ipoacusia, promuovendo una partecipazione più equa e accessibile per tutti. Bettear è la prova concreta che la tecnologia può diventare uno strumento di inclusione, permettendo a ogni cittadino di sentirsi parte attiva della collettività.

Luciano Bassani

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