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ISRAELE: UN PASSO RIVOLUZIONARIO PER RIDARE TATTO A CHI LO HA PERSO

La lesione traumatica dei nervi periferici (TPNI) è un disturbo comune che colpisce il 2,8% dei pazienti che hanno subito traumi e può causare disabilità permanente, dolore cronico e riduzione della qualità della vita.
MANI
Image courtesy of Freepik

Un effetto comune della TPNI è la perdita della sensibilità tattile, che non solo interferisce con la vita quotidiana dei pazienti, ma aumenta anche la suscettibilità alle lesioni. Attualmente, sono disponibili poche soluzioni per il ripristino della sensibilità tattile. La terapia normalmente più utilizzata è la ricostruzione chirurgica del nervo mediante autotrapianto di nervi o l'impianto di tessuto nervoso prelevato da altri soggetti. Sfortunatamente, la ricostruzione nervosa può essere eseguita solo in un periodo di tempo limitato (nei primi due anni dopo la lesione) e richiede pelle sana e terminazioni nervose vitali. Inoltre, anche quando queste condizioni sono soddisfatte, il suo tasso di successo è basso. Una promettente strada alternativa per il ripristino della sensibilità tattile è lo sviluppo di dispositivi neuroprotesici indossabili o impiantabili che simulino l'esperienza del tatto. Questa simulazione si ottiene traducendo gli stimoli pressori nell'area danneggiata in segnali elettrici che possono essere successivamente elaborati dal cervello. In Israele, presso il Technion,  Israel Institute of Technology di Haifa,  un team di ricercatori ha sviluppato un dispositivo che potrebbe rivoluzionare la medicina ricostruttiva e le interfacce uomo-macchina: il Triboelectric Nano-Generator (TENG).


TENGABLE TECNOLOGIA
Image courtesy of TENGable

La startup TENGable porta avanti la commercializzazione di questa tecnologia unica. Dopo traumi o amputazioni, anche quando si riesce a ricostruire una parte del corpo, la perdita di sensibilità rimane un ostacolo enorme. Senza tatto, è difficile compiere gesti semplici e soprattutto evitare il formarsi di ulteriori lesioni. Il TENG sfrutta il fenomeno triboelettrico: due sottili strati di materiale, entrando e uscendo dal contatto, generano elettricità.Viene impiantato chirurgicamente sotto la pelle (ad esempio alla punta di un dito insensibile), per poi essere collegato a un nervo sano vicino. Quando si esercita pressione, anche minima, il dispositivo trasforma la forza meccanica in un impulso elettrico che stimola il nervo. Il cervello riceve così un segnale corrispondente alla sensazione tattile, restituendo percezioni che spaziano dalla leggerezza di una piuma alla pressione di una stretta di mano. L’impianto richiede meno di un’ora di intervento chirurgico e non necessita di batterie esterne perché il dispositivo è auto-alimentato dal movimento stesso. Le potenzialità del TENG non si limitano al ripristino del tatto. Grazie alla sua miniaturizzazione, flessibilità e indipendenza energetica, questa tecnologia potrebbe essere applicata a: robotica tattile, interfacce uomo-macchina, sensori biomedici impiantabili,tessuti e dispositivi intelligenti, reti sensoriali ambientali autonome. Il nano-generatore triboelettrico TENG, frutto della ricerca israeliana al Technion di Haifa, rappresenta un passo rivoluzionario per ridare tatto a chi lo ha perso. Una dimostrazione di come scienza dei materiali, ingegneria e medicina possano convergere per creare nuove speranze terapeutiche e tecnologiche.

 

LUCIANO BASSANI

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