IL "BAGNO NELLA FORESTA" PER SUPERARE I TRAUMI
- PortaleCEM

- 16 lug
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Si stima che circa 3 milioni di israeliani abbiano subito danni mentali a causa della guerra, tra cui migliaia di adolescenti sfollati dalle loro case vicino a Gaza e al confine settentrionale.

"Resilience Journeys" sta svolgendo un ruolo cruciale nel supportare i giovani israeliani colpiti direttamente o indirettamente dalla guerra , offrendo esperienze terapeutiche attraverso l'ecoterapia nei magnifici paesaggi naturali del Paese. Questo programma, nato nel contesto delle crescenti necessità psicologiche dei giovani traumatizzati, si basa su un approccio scientifico consolidato che dimostra l'efficacia della natura nel migliorare il benessere emotivo.
Come spiegato da Lawrence Kasmir, l'idea di "bagno nella foresta" è un concetto che ha preso piede in Giappone e si sta rivelando utile anche in Israele.
La struttura dei viaggi è accuratamente pianificata per promuovere la crescita personale, permettendo agli adolescenti di ricoprire vari ruoli e affrontare sfide preparate intenzionalmente per aiutarli a superare i loro limiti. L’assegnazione di ruoli specifici e obiettivi pedagogici quotidiani hanno dimostrato di incrementare la fiducia in se stessi e la capacità di affrontare situazioni difficili. Le storie di successo e i progressi dei partecipanti testimoniano l'importanza di questo approccio: i ragazzi, inizialmente riluttanti, riescono a trovare la motivazione e l'entusiasmo per conquistare le loro paure e costruire legami tra di loro. L’impatto del progetto va oltre il semplice miglioramento del benessere psicologico: offre a questi giovani la possibilità di sentirsi parte di una comunità e di realizzare il proprio potenziale, contribuendo così alla loro crescita personale. La SPNI ( Società per la protezione della natura in Israele) ha intenzione di espandere ulteriormente il programma per raggiungere più giovani e comunità, riconoscendo che gli effetti della guerra colpiscono anche coloro che non sono direttamente coinvolti nei conflitti. Questo approccio inclusivo è fondamentale per garantire che ogni bambino in Israele possa beneficiare di esperienze che favoriscano la resilienza e la guarigione.

Naama Shalem, responsabile del progetto Resilience Journeys, lavora per SPNI da 10 anni e ha lavorato come fisioterapista negli ospedali dopo il 7 ottobre. Resilience Journeys offre esperienze immersive di quattro giorni in contesti naturali in tutto Israele, tra cui Eilat, il deserto della Giudea e l'area del Carmelo. Ogni percorso inizia con un incontro preparatorio e si conclude con una sessione di follow-up.
Naama Shalem, racconta a Israel 21: ”sin dal suo inizio, poco dopo il 7 ottobre, l'iniziativa di ecoterapia più ampia del SPNI, chiamata Nature Heals , ha aiutato oltre 110.000 persone in tutto Israele. In particolare, il progetto Resilience Journeys ha finora raggiunto circa 300 adolescenti, inclusa una prima esperienza con partecipanti di Majdal Shams, una comunità drusa del nord che è stata devastata da un attacco terroristico con razzi lo scorso anno”.
L’organizzazione sta anche sviluppando varianti del programma per i bambini più piccoli (classi 4-5) e per i soldati congedati. Come afferma Kasmir: "Siamo la Società per la Protezione della Natura in Israele e ora utilizziamo la natura in Israele per proteggere la società”.
Luciano Bassani




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