Siamo alla fine dell’anno e ci chiedono com’è andata e se torneremo. Tra noi, corrono parole di vero apprezzamento per la salda guida di Paola e la certezza che torneremo tutte l’anno prossimo per l'imperdibile corso di pittura organizzato da Attivi da Casa - Servizio Sociale della Comunità Ebraica di Milano
Entrando a scuola, per raggiungere l’aula Segre, ci troviamo dove abbiamo passato gran parte della nostra adolescenza ... o dove hanno studiato i nostri figli e nipoti... è come essere a casa con i nostri affetti. Passo dopo passo, attraversando il bel “tempietto” italiano, si arriva nella grande e luminosa sala di pittura, siamo accolti da un lungo tavolo, colori acrilici in tubo e meglio ancora in vasetto, pennelli di varia dimensione, matite, temperini, gomma, acqua, bicchierini e piattini ... le nostre opere incompiute con i modelli da noi stessi scelti per ispirarci.
Ci sediamo intorno a quel tavolo, personaggi unici, compagni indivisibili di questa singolare esperienza: scambiamo parole allegre, poniamo reciproca attenzione ed apprezzamento per il lavoro di ciascuno e ascoltiamo con un po’ di curiosità le nostre vite.
La questione è: ”Cosa rappresentare?”. Sfogliamo numerose immagini ... la scelta è sempre nuova e svela i nostri desideri di sole, di volo, di natura o di stima per l’opera umana.
La Questione è: “Come riuscire a rendere l’immagine?”. Ci prende sempre un po’ di spavento... guardiamo da vicino, guardiamo da lontano, proviamo a mettere i primi punti di riferimento, le prime tracce con la matita... e poi un tocco qui, un tocco là...cancelliamo, riproviamo, riguardiamo ... e poco a poco l’opera nasce sotto le nostre mani.
Ma è con il colore che ci diverte: indovinare il quantitativo giusto per non sprecarlo, mischiarlo alla ricerca di quella sfumatura ... proprio quella dettata dall’autore, bagnare il pennello senza allagare il foglio...pigliare quello grosso e quello fino, no! il pennarello no!, prima lo sfondo e poi... A opera finita ci coglie lo stupore. “Ma l’ho fatto proprio io?” c’è qualcosa di magico nella pittura, non siamo noi, non è il tema scelto o il colore o il tipo di pennello ... non è la simpatia che scorre tra noi o l’attenzione e la cura che ci dedica Paola... è tutto insieme! Eppure lo stesso tema rappresentato da ciascuno di noi rivela le nostre differenze e alla fine... proprio la nostra unicità.
Da qualcosa di oscuro ed indistinto si sono rivelati i nostri desideri di luce e di forma. Il temp o passa sereno e veloce, solo Paola resta a riassettare per la prossima volta.
Donatella Camerino - Servizio Sociale - Comunità Ebraica di Milano
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