I cibi fritti vengono cucinati di routine in olio riutilizzato. Questa pratica comune sembra economica. Dopo tutto, cambiare l'olio a ogni lotto, o anche ogni giorno, farebbe aumentare irragionevolmente il prezzo del cibo. Tuttavia c'è un enorme costo per la salute nel riutilizzare l'olio per friggere.

E non è solo che l'olio contribuisce all'obesità e all'ostruzione delle arterie ma anche il fatto che l'olio si degrada a ogni riscaldamento. Le patatine fritte, i bocconcini di pollo, gli anelli di cipolla, gli involtini primavera e altri piatti fritti preferiti nei ristoranti e nelle mense vengono cotti in un olio che viene riutilizzato centinaia di volte. Il riutilizzo dell'olio è ormai una routine. Si può vedere e sentire l'odore, ma ciò che non si può vedere è che le alte temperature causano l'accumulo di composti cancerogeni come acrilammide, idrocarburi policiclici aromatici(PA), radicali liberi, carbone e acidi grassi liberi negli oli da cucina riscaldati ripetutamente (RCO).
Secondo numerosi studi questi composti rappresentano un rischio significativo per la salute. Il consumo di RCO e l'inalazione di fumi di cottura possono rappresentare un grave pericolo per la salute. Tenendo conto dello studio esplorativo in atto si è evidenziato che il consumo di RCO e dei suoi fumi causano un'elevata incidenza di tumori.
Le informazioni sull'RCO e sui suoi fumi sono state raccolte tramite un database di biblioteche e una ricerca elettronica (ScienceDirect, PubMed ). Il rischio di cancro derivante dal riutilizzo dell'olio da cucina non riguarda solo i consumatori, che ingeriscono circa il 20 per cento dell'olio nocivo assorbito, ma anche il personale di cucina che respira queste sostanze cancerogene mentre lavora. Nel 2010, Michael Pinhas Or, ha intrapreso una missione per rendere i cibi fritti più sani.
Nei successivi 15 anni, ha svolto ricerche approfondite e ha inventato una polvere unica, composta da additivi alimentari approvati, che assorbe i componenti nocivi dall'olio fritto, rallenta il tasso di reazioni di deterioramento e filtra l'olio in modo che possa essere riutilizzato preservandone la qualità.
Beyond Oil , start up israeliana, assorbe le tossine cancerogene che si accumulano nell'olio di frittura riutilizzato nei ristoranti, offrendo benefici alla salute e all'ambiente. L’azienda israeliana di tecnologia alimentare Beyond oil sta avendo un impatto rivoluzionario sugli standard ambientali, sociali e di governance (ESG) globali. Queste iniziative confermano Beyond Oil come pioniere nel guidare la sostenibilità e promuovere un futuro più sano nel servizio alimentare a livello globale.
La loro tecnologia avanzata riduce drasticamente la necessità di frequenti cambi dell'olio, riducendo significativamente lo spreco e l'utilizzo di olio e ciò’ si traduce in un minore inquinamento ambientale.
Beyond Oil migliora la salute pubblica rimuovendo le sostanze nocive dagli alimenti fritti, riducendo così l'esposizione a composti non sani e diminuendo il rischio di malattie legate alla dieta su scala globale.
Impegnata in pratiche commerciali etiche, Beyond Oil aderisce a rigorosi standard normativi, migliorando la trasparenza e la fiducia con le parti interessate e aprendo la strada a operazioni sostenibili ed etiche nel settore alimentare.
Luciano Bassani
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