Basta abuso di antibiotici specialmente in giovane età. Lo scrive Luciano Bassani che fa il punto sulle strabilianti ricerche israeliane.
- PortaleCEM
- 4 giu
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Secondo un nuovo studio, somministrare antibiotici ai topi giovani potrebbe renderli più aggressivi in età avanzata. I ricercatori dell'Università di Ramat Gan, nel centro di Israele, ritengono che le loro scoperte potrebbero essere rilevanti anche per gli esseri umani.
Secondo i loro studi esiste un legame significativo tra gli antibiotici (farmaci usati per curare le infezioni batteriche) e i diversi microrganismi dell'intestino, noti come microbioma . Nello specifico lo scopo degli studi era analizzare come antibiotici somministrati durante l'infanzia possano compromettere lo sviluppo e limitare la diversità del microbioma, e come questa alterazione possa influenzare il comportamento del paziente da adulto. Lo studio ha utilizzato topi “umanizzati” nei quali erano stati impiantati batteri intestinali provenienti da neonati che avevano ricevuto antibiotici subito dopo la nascita.
"Questo approccio aumenta la rilevanza dei risultati per la salute e il comportamento umano, fornendo spunti su come l'esposizione precoce agli antibiotici possa plasmare i comportamenti sociali futuri",
hanno spiegato in un comunicato stampa. I ricercatori hanno misurato i livelli di aggressività introducendo un topo estraneo nella gabbia di un topo residente e osservandone le reazioni.
"I nostri risultati sono rivoluzionari", ha affermato il Prof. Omry Koren , che ha guidato lo studio presso la Facoltà di Medicina Azrieli della BIU con la studentessa laureata Atara Uzan-Yuzari. "Suggeriscono che un microbioma interrotto durante periodi critici dello sviluppo può portare a comportamenti aggressivi persistenti più avanti nella vita".
Ciò apre nuove prospettive per comprendere come gli interventi nella prima infanzia possano influenzare i risultati comportamentali a lungo termine e per sviluppare strategie volte ad attenuare tali effetti. Lo studio, pubblicato sulla rivista Brain, Behavior, and Immunity , si basa su precedenti esperimenti condotti sui moscerini della frutta. Utilizzando topi, in particolare quelli a cui è stato impiantato il microbioma umano, l'indagine fa un ulteriore passo avanti, esaminando i cambiamenti comportamentali, biochimici e neurologici.
"Questo studio fa luce sul ruolo del microbioma intestinale nella modulazione dell'aggressività e mette in evidenza i suoi potenziali canali di azione, offrendo spunti per lo sviluppo di strategie terapeutiche per i disturbi correlati all'aggressività",
affermano gli autori. Lo studio è stato finanziato da una borsa di studio del Consiglio europeo della ricerca. La conclusione dovrebbe essere che l’abuso di antibiotici soprattutto nell’infanzia oltre a portare a drammatici fenomeni di resistenza può portare ad alterazioni psichiche con insorgenza di gravi fenomeni di aggressività. Meglio dunque ricorrere agli antibiotici solo in condizione di necessità assoluta, seguire una dieta sana ricca di frutta e verdura e fare uso di probiotici per mantenere in equilibrio il microbiota.
Luciano Bassani - Fisiatra in Milano
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